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Dischi volanti. 40 album alieni da Duke Ellington a Lady Gaga
Quella volta in cui Lana Del Rey confezionò un album che sembrava scritto e diretto da David Lynch. O quell’altra in cui Robbie Williams rischiò di giocarsi la reputazione pubblicando il disco più imbarazzante della sua carriera.
Tra tentativi di autosabotaggio e autentici capolavori, questo volume raccoglie 40 album da riascoltare per intero, fuori dalle logiche commerciali dell’algoritmo. Non solo icone pop – i Bee Gees, Lady Gaga, Prince, Britney Spears – e leggende del jazz – da Miles Davis a Nina Simone – ma anche artisti di culto come Lhasa de Sela o i Lift to Experience e personaggi eccentrici come Tiny Tim o Florence Foster Jenkins, il soprano più deliziosamente inascoltabile nella storia della musica. Sempre, in ogni caso, album alieni, atterrati da una galassia molto lontana per cogliere alla sprovvista le nostre orecchie di terrestri e schiuderci mondi sonori inaspettati.
In un’epoca di frammentazione, di streaming e algoritmi, questo libro è un invito all’ascolto di album interi. Non importa se jazz, pop, dance o rock perché, come diceva Prince nel 2015, «albums still matter», gli album sono ancora importanti. E soprattutto perché ogni album racconta una storia che vale la pena ascoltare.
Dischi volanti nasce da una rubrica che Daniele Cassandro tiene sul sito di Internazionale chiamata Dischi da salvare: ogni settimana, dal 2020, un album poco noto, dimenticato o poco amato dalla critica viene rimesso sul giradischi e trasformato in una storia.